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Týr

Line up:

Heri Joensen - Vocals & Guitars
Gunnar Thomsen - Bass
Kári Streymoy - Drums
Terji Skibenæs - Guitars
www.tyr.net
 

Dalle gelida acque dell'atlantico ecco giungere una nuova band. I Tyr non sono ancora conosciuti in Italia ma sono sicuro che presto sentiremo parlare di loro anche qui. Nel frattempo ecco un'intervista con il cantante/chitarrista nonché artefice di tutti i brani del gruppo Heri Joensen:



P- Puoi raccontarmi la storia del gruppo e di come avete scelto questo nome?

H- Quando diventò importante avere un nome avemmo problemi a trovarne uno che ci soddisfacesse. Sapevamo di volere un nome della mitologia norvegese e abbiamo vagliato tutte le possibilità. Un album dei Black Sabbath dello stesso nome ci ha condotti al nome Tyr. E’ una figura affascinate nel panteon norvegese. Un tempo era il supremo dio e il suo nome l’equivalente di Dio. Particolarmente interessante è la storia dell’incatenamento di Fenrir il lupo dove questa divinità sacrifica la mano destra per il bene comune. Anche per questo motivo abbiamo scelto questo nome.


P- Suonate un genere che è un mix tra folk e heavy metal, come ci siete arrivati?

H- Non fu mai una decisone presa consciamente. Ci siamo solo trovati assieme a suonare quello che ci piaceva. Non ci siamo realmente resi conto di ciò che stavamo suonando prima che uscissero le recensioni del debut album "How Far To Asgaard". Siamo rimasti abbastanza sorpresi di come siamo stati classificati stilisticamente e delle band con cui siamo stati confrontati. Le nostre origini vanno viste in quello che erano i nostri idoli di quando eravamo giovani. Tutti abbiamo ascoltato Iron Maiden, Uriah Heep, Black Sabbath, Deep Purple e Dio, e ancora di più abbiamo ascoltato le ballate Faroensi. Questo ha influenzato il nostro pensiero musicale. Uno dei chitarristi dei Soundgarden disse: "Rock music influenced by rock music is boring", probabilmente questa non è la citazione precisa ma il senso era questo, ha intaccato la mia mente e per me ha un senso.


P- Pensi che raccontare storie di vichinghi tenga viva la loro memoria?

H- La memoria dei vichinghi non è in pericolo, la porteremo avanti dentro di noi.
Quello che penso è che sia molto interessante non solo narrare le vicende dei vichinghi ma rapportare i racconti alla società moderna.


P- Parlami del video "Regin Smiður", è stato difficile da realizzare? Si riferisce a qualche evento storico particolare?


H- Il video "Regin Smiður" non si riferisce a nessun evento storico particolare. E’ solo stato girato in un festival vichingo a Wolin in Polonia. Non è stato particolarmente difficile realizzarlo dato che non ci è stato chiesto nulla. Siamo stai invitati a suonare a questo festival ma non c’era elettricità, così abbiamo suonato in unplugged. Abbiamo deciso di cantare qualche ballata Faroense per loro e nello stesso momento abbiamo girato il video, fu una grande opportunità visto lo spettacolare scenario.

P- Com'è la giornata tipica di una metal band sulle isole Faroe?

H- Mi alzo il mattino tardi e mi occupo di degli affair del gruppo, questo mi basta per riempire il mio calendario. Ogni volta che ho tempo provo a scrivere quanta più musica possibile per il nuovo album. La sera insegno chitarra. Per dirti la verità passo anche molto del mio tempo a rispondere a interviste come questa. Kári e io siamo appena ritornati alle Faroe. Abbiamo vissuto a Copenhagen per alcuni anni ma non ci siamo ma stabiliti definitivamente come band e tutto ciò che ne è connesso.


P- Conosci l'epic metal band italiana "Doomsword? Cosa ne pensi del loro modo di raccontare la storia normanna?

H- Non sei il primo che me lo chiede. No, non conosco i Doomsword. Sono sicuro che siano grandi. Hanno ottenuto delle ottime valutazioni.

P- Sarà possibile vedervi in italia in futuro?
 

H- Rimarresti sorpreso da come sia difficile mettersi in contatto con i bookers. Stiamo lavorando duramente per espandere il tour di quest’anno ed il risultato sarà assicurato. Se tutto andrà bene verremo anche in Italia.


P- Hai qualcosa da aggiungere per i fans italiani?

H- See you in Italy sometime in the future.  Unite Metal!
 

Intervista di  Paolo Manzi

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