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Satyricon

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Satyr - All Instruments/Vocals
Frost - Drums
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Con un po' di ritardo ecco i passaggi salienti della conferenza stampa dei norvegesi Satyricon tenutasi durante il Metal Camp. A rispondere alle domande erano presenti sia il loquace Satyr e il timido Frost...

Una domanda riguardo il nome della band. Quando avete scelto il nome Satyricon, l’avete scelto in onore del libro di Petronio?
Satyr: No, o meglio, non speficicamente. Noi eravamo molto affascinati dalla mitologia, in particolar modo da quella greco-romana. E così il nostro nome viene dal passato, dalla mitologia. Sono tutt'ora contento della scelta perchè questo nome è adatto a noi: ci identifica.

Qualcuno vi dipinge come gli inventori del medieval black metal. Voi cosa ne pensate?
Satyr: Noi ci consideriamo semplicemente una black metal band. Qualcuno che presta maggiore attenzione ai dettagli sostiene, complimentandosi con noi, che non dovremmo definirci una semplice black metal band perché vede in noi qualcosa di diverso. Altri affermano che abbiamo avuto troppo successo per essere una black metal band. Per me queste cose non hanno molto senso, perché "black metal" è un'etichetta che contiene al suo interno molte varianti. Non penso che si possano definire i primi Emperor o i Darkthrone rispettivamente come "epic majestic black metal" e "naked evil black metal"! Questo non ha senso. Per questo motivo a noi non piace l'appellativo "medieval black metal": è vero che la musica e l’arte medievale è hanno sempre influenzato in maniera profonda, ma oggi noi continuiamo a considerarci una semplice black metal band.

Quando registrate nuove canzoni, cercate sempre la perfezione musicale, vista come una sorta di professionalità?
Satyr: No, credo che la perfezione, intesa come professionalità, non rappresenti il nostro approccio alla scrittura e alla realizzazione della nostra musica. Ovviamente tutti coloro che lavorano con noi sono dei professionisti e apprezzano tutto quello che facciamo, ma quando scriviamo una canzone, e qua parlo a titolo personale, ricerco un feeling con essa che riesca a esprimere il mio stato d'animo. La professionalità non è certo la prima cosa che cerco. Ad esempio quando abbiamo scritto "Now, Diabolical", la maggior parte del l'ho speso a cercare di capire cosa volevo far ascoltare a me stesso, che tipo di musica mi sarebbe piaciuta. Questo tipo di approccio lo adotteremo anche per il prossimo lavoro dei Satyricon. Quando suono la chitarra, cerco idee e riff che vadano in questa direzione. Credo sia semplice trovare uno stile personale e stabilire quali sono le priorità e gli aspetti importanti, che non devono corrispondere per forza a quello che vuole l’etichetta. Spesso basta provare a scrivere quello che uno si sente dentro, come se fosse un fan della band...perlomeno così facendo si otterrà qualcosa di incontestabilmente onesto.

Frost...qual è la tua opinione riguardo la nudità femminile che inserite nei vostri videoclip? La trovi necessaria per vendere la vostra musica oppure è qualcosa che inserite così spontanetamente?
Frost: Nessuna delle due! (risata) Sicuramente se la mettiamo è perchè la riteniamo necessaria, anche se nel caso della nudità, questa potrebbe essere inserita per autoironia, per spezzare la nostra integrità artistica. Qualunche cosa venga fatta, la facciamo per generare un certo interesse all'esterno, ma a noi non piace giocare con elementi non previsti fin dall'inizio, magari inseriti con stupidità, o peggio, solo per generare un interesse superficiale nei propri confronti.

Lo scorso novembre a Oslo avete tenuto un concerto speciale, per la realizzazione di un dvd, con il supporto di un’intera orchestra. Come è stata quell'esperienza?
Satyr: Si è vero, però non si trattava proprio di un’orchestra, erano alcuni membri di diverse orchestre sinfoniche norvegesi e c’erano solo gli ottoni: c’era un chain basso, usato nell’opera, tromboni, tube… Con questa collaborazione abbiamo scoperto che i nostri suoni violenti, possono anche avere un tocco più leggereo, melodrammatico. I grandi ottoni hanno un suono molto dark e apocalittico se usati nella maniera giusta. E così abbiamo provato a fare uno concerto nella nostra città unendo la musica dei Satyricon alla bravura, all’esperienza e alle conoscenze di questi musicisti...è stato molto divertente sia per noi che per loro. E' stata un'esperienza fuori dall'ordinario, che ci ha dato un'ispirazione nuova, che può permettermi di andare avanti per molti anni.

Puoi dirci qualcosa al riguardo al nuovo album che è in fase di lavorazione?
Satyr: Per ora stiamo lavorando su molti argomenti differenti ed abbiamo già un paio di canzoni che sono più o meno finite. Magari Frost può dirti qualcosa in più visto che è l'unico ad averle sentite... Frost: Io ti posso raccontare la mia esperienza di ascoltatore e posso dirti che per ora ho percepito lo stesso modo di lavorare di quando è stato iniziato il lavoro di "Volcano", il primo album in cui abbiamo cercato di avvicinarci all'essenza della nostra musica. Quindi suppongo che tutto il resto del nuovo album segua questa strada, mettendo da parte tecnicismi, parti complicate o pezzi scritti esclusivamente per i live. Da "Volcano" in poi abbiamo cercato di produrre un semplice black metal, potendo l'idea dell'essenzialità al centro del nostro lavoro...così a sentire il nuovo materiale è ancora più essenziale e diretto di quanto mai fatto in passato...classico, adrenalinico, oscuro e con una quella base rock che oramai contraddistingue i Satyricon. Credo che queste due canzoni abbiano acceso quella malvagia scintilla che ci ha sempre fatto partire nel migliore dei modi, portando comunque con sè qualche cambiamento.

Leggendo il libretto del nuovo album dei Celtic Frost "Monotheist" ho scoperto che hai collaborato con loro su"Sinagoga Satanae". Che ci dici al riguardo?
Satyr: È stato un grandissimo onore. Sono stato contattato telefonicamente da Tom G. Warrior...un giorno ho alzato il telefono e mi son sentito dire: "Ciao! Sono Tom G. Warrior dei Celtic Frost". Io subito detto: "Cosa?!?!" (ridacchia). A parte questo collaborare con loro non è stato facile, soprattutto mantenere la concentrazione stando spalla e spalla con loro in studio. Così è stato anche con Peter (Tägtgren), tecnico e co-produttore del disco...è stato necessario un po' di tempo per trovare il giusto feeling. Comunque ascoltando la canzone ho provato una grande soddisfazione...sia per il risultato finale sia per il mix che si è creato tra le mie parti vocali e la musica dei Celtic Frost. Ripeto, sono onorato di aver pouto partecipare al loro come-back album, anche se in piccola parte.

E' cambiato il rapporto con i fans, con i media e con la crescente popolarità?
Satyr: Credo che con gli anni il rapporto con i fans sia un po’ cambiato. Durante il primo anno di carriera ero così preso sulle mie cose, sui miei pensieri, sui miei interessti che non ero consapevole che avessimo dei fans, certo la gente comprava i nostri cd ma non ci avevano mai visto realmente. Quando abbiamo iniziato a suonare dal vivo, ai tempi del terzo disco, abbiamo capito che si era creato un rapporto con i fans, abbiamo qualcosa in comune, la musica dei Satyricon. Ora considero i nostri fans come degli amici, non nel senso che esco necessariamente a cena con ognuno di loro, ma nel senso che abbiamo questa cosa che ci accomuna, la musica dei Satyricon, e noi, come band, per questo, cerchiamo di fare degli show molto focalizzati su questo rapporto, degli show che ci permettono di porre al centro di tutto questo forte elemento di unione.

Preferite suonare davanti ad una grande folla come accade nei festival o davanti alla vostra "piccola" schiera di fans?
Frost: Non fa molta differenza suonare il un posto piuttosto che in un altro. Penso che partecipare ai festival abbia sia aspetti positivi e sia aspetti negativi. Suonare in un locale, in uno show tutto tuo, permette di fare bene il sound-check e decidere anche quanto suonare. Prepari tutto come vuoi e sali sul palco quando tutto è sistemato alla perfezione, come vuoi tu. Nei festival invece non è così, anche perché devi suonare davanti ad un pubblico molto più ampio, formato da tante persone che non ti hanno mai sentito e devi cercare di dare un buona , prima, impressione. Solo alla fine puoi alzarti e dedicare qualcosa ai fans come avviene nei club...alla fine c’è una comunque una certa somiglianza tra i due contesti...soltanto l'adrenalina che trasmette un pubblico di migliaia di persone è diversa da quella che trasmettono le poche centinaia di persone all'interno di un piccolo locale.

È la prima volta che suonate in Slovenia: che cosa vi aspettate dal Metal Camp? E in generale che cosa ne pensate della fan sloveni che non vi conoscono?
Satyr: Ehm… ti sbagli...noi abbiamo suonato qui per la priva volta nel 2002 di supporto ai Pantera...
Frost: Esatto..e anche nel 2000 a Lujbiana…
Satyr: Già e siamo tornati qui anche lo scorso anno, la prima volta come headliner per il tour di "Now, Diabolical", mi sembra che abbiamo suonato in Slovenia ad ottobre l'anno scorso... Questa dovrebbe essere la quarta volta che suoniamo qui ma è la prima volta che facciamo uno show all’aperto. Abbiamo sentito pareri positivi da altri artisti ed abbiamo visitato il sito web e visto le foto giusto qualche giorno fa e personalmente sono rimasto impressionato dal paesaggio che contorna il Festival. Trovo anche che ci sia qualche somiglianza con la Norvegia. Come luogo è magnifico e penso che qui ci sia un’atmosfera giusta per il black metal.

Cosa ne pensate della reunion di due grandi band black metal come Immortal ed Emperor?
Satyr: Noi consideriamo i membri di queste bands come nostri amici. Tuttavia non ho ben capito se gli Emperor si sono riuniti o no: ne ho parlato con Samoth e penso che non lo sappia nemmeno lui (risata)...fanno qualche live ma non si sono effettivamente riuniti. Gli Immortal…appena adesso ho sentito che Demonaz ricoprirà un ruolo più complesso nella band e questo mi sembra molto interessante. Comunque queste reunion non ci interessano molto, ma in generale supportiamo i nostri amici quando decidono di tornare tra noi.
Frost: Mi aspettavo che prima o poi ci sarebbe stata (la reunion degli Immortal). Abbath aveva detto di aver bisogno di una pausa per ricaricarsi: così è spiegata la vicenda degli Immortal e il lungo break che si sono presi. Abbath ha sempre affermato che sarebbe tornato solo quando sarebbe stato pronto, con del nuovo materiale già scritto..ed ora è tornato!

Intervista di  Dimitri Borellini

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